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Indennizzo diretto: cos’è e come funziona

L’indennizzo o risarcimento diretto dopo un incidente stradale è stato promosso dal Decreto Bersani: come funziona, quando si applica e soprattutto come poterlo richiedere, ce lo spiega il team dell’Avvocato Davide Cornalba, Avvocato di Lodi. Secondo il Codice delle Assicurazioni Private, infatti, quando avviene un incidente con feriti, è possibile richiedere un risarcimento sulla base dei danni fisici, biologici o psicologici riportati. Solitamente, la procedura si suddivide in ordinaria o diretta. La procedura ordinaria è molto più complesso, soprattutto perché include gli incidenti in cui sono coinvolti più veicoli e i casi in cui si riportano danni permanenti gravi. La procedura diretta, invece, permette a chi ha subito dei danni dopo un incidente stradale di richiedere il risarcimento direttamente alla compagnia di assicurazioni. 

Procedura per richiedere l’indennizzo diretto 

Per l’indennizzo diretto è necessario che non siano coinvolti più di due veicoli: inoltre, i punti di invalidità riportati non devono essere superiori a nove. Naturalmente i veicoli devono essere assicurati e immatricolati in Italia. La liquidazione dei danni avverrà dunque tramite l’impresa che si occupa dell’assicurazione del veicolo che ha causato il sinistro. 

Per richiedere il risarcimento dei danni, è necessario denunciare il fatto entro tre giorni: superata tale data, la legge si esprime chiaramente a riguardo e non si può procedere con la richiesta di indennizzo. Nella documentazione si riporteranno alcuni dati fondamentali, tra cui i dati anagrafici dei soggetti coinvolti, l’entità dei danni riportati, la certificazione medica che attesti i punti di invalidità. Rientrano tra i dati essenziali anche la data dell’incidente, con l’orario e il luogo. È importante esaminare la tematica ed essere preparati alla procedura di indennizzo diretto: per qualsiasi approfondimento, si rimanda all’Avvocato Davide Cornalba

Convenzione Card: cos’è? 

La Convenzione Card è un valido supporto per evitare di cadere nella trappola della burocrazia e dei suoi tempi lunghi. È a tutti gli effetti un accordo tra le compagnie assicurative che permette di accedere molto più facilmente alla richiesta di indennizzo diretto. 

La Card è una convenzione tra assicuratori per l’indennizzo diretto: un accordo molto veloce che snellisce le pratiche burocratiche. È importante sapere tuttavia che la Card si applica unicamente solo per alcuni eventi. I requisiti base della Card sono i seguenti: i veicoli coinvolti devono essere solamente due, sono concessi solo nove punti di invalidità, i veicoli del sinistro devono riportare la targa italiana ed essere regolarmente assicurati. Non si può ricorrere alla Convenzione Card se non sono rispettati tutti i requisiti elencati. 

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Responsabilità Extracontrattuale con Avv. Cornalba

Responsabilità extracontrattuale che cos’è?Hai sentito parlare di responsabilità extracontrattuale? Vuoi sapere di cosa si tratta? Scoprilo leggendo questo articolo redatto dal team dell’Avvocato Davide Cornalba di Lodi.

Se sei capitato in questo articolo è perché sicuramente hai sentito parlare di responsabilità extracontrattuale e vuoi saperne di più. Partiamo subito con lo spiegarti che la responsabilità extracontrattuale si manifesta quando è presente un illecito compiuto nell’ambito di rapporti tra due o più soggetti che non erano legati da alcun tipo di contratto. Quindi è per questo che vediamo utilizzare il termine extracontrattuale, molto spesso è utilizzato in ambito di responsabilità civile e va contro la responsabilità contrattuale. 

Le basi della responsabilità civile

Quando ci riteniamo responsabili di qualcosa vuol dire che siamo pronti a rispondere alle conseguenze che possono nascere da un determinato evento. La responsabilità civile si manifesta quando sono violate le normi civili e quindi di conseguenza sono applicate le sanzioni previste dal diritto civile per il risarcimento del danno. Per poter esercitare la responsabilità civile si ha però bisogno di trovare il criterio di imputazione ossia le motivazioni e le prove che attribuiscono l’evento ad un determinato soggetto. Solo in questo caso allora la persona imputata sarà tenuta a risarcire il danno perché ritenuta responsabile. Questo tipo di responsabilità civile si manifesta anche in ambito extracontrattuale, si tende però a puntualizzare che i soggetti coinvolti non sono vincolati da alcun tipo di contratto. 

Responsabilità extracontrattuale scopriamolo meglio

La responsabilità extracontrattuale ha molti punti in comune con la responsabilità contrattuale, ossia quella che si applica quando tra le parti esiste un reale contratto. Al tempo stesso però molto più frequentemente di quanto si pensi le due tipologie di responsabilità entrano in contrasto tra loro. Andiamo però a scoprire quali sono le peculiarità della responsabilità extracontrattuale che la rendono differente dalla responsabilità contrattuale così da poterne capire le reali differenze:

  • esiste l’obbligo di risarcire il danno fatto, di riparare ad una lesione o di rispondere direttamente del lecito eseguito. In questo caso secondo quanto previsto dall’articolo 2697 chi vuol far valere un proprio diritto nei confronti di altri deve provare con fatti il fondamento delle sue accuse.
  • La prescrizione di un illecito secondo l’articolo 2957 è di 5 anni salvo che per le eccezioni relative alla circolazione dei veicoli che in quel caso sono di 2 anni.
  • Secondo l’articolo 2056 il risarcimento è dovuto anche per i danni non prevedibili. 
  • Articolo 2058 prevede il risarcimento in forma specifica. 
  • Articolo 2059 il danno non patrimoniale è risarcibile se costituisce reato. 
  • Non è prevista o necessaria la costituzione in mora. 

Quindi ogni volta che è presente una responsabilità extracontrattuale e si hanno le prove per dimostrarlo si può ottenere un risarcimento anche pecuniario non solo per i danni fisici ma anche per i danni morali, è possibile presentare richiesta di risarcimento entro 5 anni dall’avvenuto fatto tranne per tutto ciò che coinvolge i veicoli su strada perché in quel caso è previsto un tempo massimo di due anni.